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lunedì 22 settembre 2008

La cappella della Torigia

Correva l'anno 1630 o 1631 e la peste, quella resa tristemente famosa dal Manzoni, imperversava per tutto il ducato di Milano ed era giunta fino ai confini dell'Ossola, mietendo vittime a Gravellona.
Casale ne era ancora immune, ma gli abitanti, temendo il propagarsi del terribile morbo, cercarono di correre ai ripari con l'aiuto della Divina Provvidenza: fatta benedire una pagnotta, la portarono in solenne processione fino al roccione che dominava, e domina tutt'ora, l'antica strada di collegamento tra i due paesi, lasciandovela infissa su di una pertica; poi si ritirarono tutti nelle loro case e attesero in preghiera.
Alcuni giorni dopo il contagio cominciò a scemare e non vi furono più ammalati gravi in Gravellona; nessun casalese era stato colpito, ma la pagnotta benedetta fu trovata completamente annerita nella metà rivolta verso il paese vicino e ancora bianca dalla parte di Casale.
Nel luogo del miracolo, la Torigiä nella toponomastica locale, dimora del leggendario aspär, il serpente alato, venne eretta una cappelletta votiva.
L'attuale cappelletta, con gli affreschi rappresentanti la Madonna di Re, S. Eustacchio e S. Gottardo, è stata ricostruita, probabilmente, alla fine del secolo scorso.

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